Questa è una sequenza che comprende Vajroli Mudra nelle due versioni, Sahajoli Mudra nelle due versioni e Amaroli Mudra nelle due versioni. Esse hanno il potere di trasformare l’energia sessuale in Tejas (potere del fuoco) e in Ojas (sostanza mentale). Gli Oli Mudra fanno parte del Laya Yoga e la loro pratica è raccomandata solo sotto la guida di un maestro esperto. Per praticare correttamente gli Oli Mudra, occorre essere padroni della tecnica di Bandha Traya che è presente in tutti e sei gli esercizi.
Il primo esercizio si avvale di Navasana: dalla posizione di Shavasana inspirando ci portiamo in Yogo Uttanasana. Ora esaliamo tutta l’aria e assumiamo Bandha Traya. Mantenendo i Bandha solleviamo le gambe nella posizione di Navasana. Le mani sono appoggiate a terra poco dietro il bacino. Si mantiene la posizione fino che ci è possibile, poi si rilassa i Bandha, si abbassano le gambe e, senza fretta, si inspira. Esalando si torna iin Shavasana. Ripetiamo subito per altre quattro volte.
La seconda parte di Vajiroli Mudra si avvale ancora di Navasana: Inspirando, dalla posizione di Shavasana, assumiamo Navasana con le braccia tese in avanti e parallele al terreno. Si trattiene l’aria, poi si esala completamente, si afferrano le caviglie, si assume Bandha Traya e si avvicinano le ginocchia alla fronte. Si mantiene per quanto possibile, quindi si abbassano le gambe, si rilassano i Bandha e lentamente si inspira. Esalando si torna in Shavasana. Ripetiamo per altre quattro volte.
Sahajoli Mudra si avvale di Shirshasana: Assumiamo Shirshasana (la verticale sul capo), ora con una esalazione potente pieghiamo le gambe portando le piante dei piedi a contatto e i talloni vicini al coccige. Premiamo forte le piante una contro l’altra ed eseguiamo Bandha Traya. Manteniamo per quanto possibile, quindi sciogliamo i Bandha e solleviamo le gambe inspirando. Ripetiamo subito per altre quattro volte.
La seconda variante di Sahajoli Muydra utilizza ancora Shirshasana: Si assume Shirshasana e si incrociano le gambe come in Garudasana. Inspirando si distendono le gambe ed esalando si piegano, si assume Bandha Traya e si mantiene la posizione per quanto possibile, poi si sciolgono i Bandha, si inspira distendendo le gambe e si ricomincia. Si esegue per altre quattro volte, quindi si ricomincia alternando la posizione delle gambe.
Amaroli Mudra si avale della posizione di Amaroli: il dorso del piede destro è appoggiato sulla pianta del piede sinistro. Ora ci sediamo sul tallone destro cercando di appoggiare il pavimento pelvico sul tallone. Le ginocchia sono ben distanziate. In questa posizione esaliamo tutta l’aria dai polmoni ed assumiamo Bandha Traya. Ora rilassando e contraendo l’addome velocemente (sempre senz’aria) eseguiamo un vero e proprio pompaggio che spinge l’energia verso l’alto. Quando sentiamo la necessità di inspirare, sciogliamo i Bandha e lentamente inspiriamo tenendo sotto controllo l’addome. Ripetiamo per altre quattro volte.
La seconda parte di Amaroli Mudra la eseguiamo dalla stessa posizione: inspiriamo profondamente ed esaliamo tutta l’aria. Applichiamo Bandha Traya ed eseguiamo Nauli Kriya. Quando abbiamo necessità di inspirare, sciogliamo i Bandha e si inspira. Ripetiamo per altre quattro volte.
Al termine rimaniamo in Shavasana per un rilassamento.
Data la complessità degli esercizi e la loro pericolosità se eseguiti male, è importante eseguirli con la super visione di un maestro qualificato. L’articolo è solo per una conoscenza superficiale di tali tecniche che però spero invogli il lettore a cercare un maestro qualificato per praticarle.
Hari Om