Col termine Yantra si intende, solitamente, uno strumento, ma se noi analizziamo le sillabe che compongono la parola Yantra, vediamo che la sillaba Yan significa “sostegno”, “supporto”, “essenza di un oggetto” mentre la sillaba Tra significa “liberazione”. Quindi possiamo possiamo tradurre Yantra con “strumento che preserva l’essenza e libera”. E’ quindi lo strumento che ci può liberare dai cicli di nascita e morte. Infatti lo Yantra porta ad una introversione della mente.
Nel Tantra la pratica dello Yantra è considerata tra le più importanti in quanto è l’essenza iconografica di una Divinità. Il Kularnava Tantra dice che la Divinità pervade allo stesso modo sia lo Yantra che il Mantra. Lo Yantra è il corpo della Divinità e il Mantra è la Sua mente, la Sua potetnza.
Anche nella tradizione cristiana si hanno forme di meditazione con simboli simili agli Yantra: basti pensare alla meditazione sulle icone della Cristianità Ortodossa.
Lo Yantra, come simbolo, rappresenta una particolare energia legata ad uno specifico stato di consapevolezza. Per esempio, lo Yantra di Kali non è solo la rappresentazione della dea, ma anche delle energie che Essa esprime e personifica.
Per esempio il Kali Yantra non è solo la rappresentazione della dea Kali, ma anche delle energie che Essa esprime.
Esempi di Yantra ce ne sono anche nelle nostre chiese, per esempio i rosoni che sono costruiti sulle facciate delle chiese, molti di essi rappresentano lo Spirito Santo, nella sua forma geometrica e con i colori che esprime.
Lo Yantra è composto da forme archetipe che esistono in natura: il punto, il cerchio, il triangolo, il quadrato e la composizione di queste figure geometriche dà vita allo Yantra.
Si dice che Dio geometrizza e lo Yantra è la rappresentazione delle Sue creazioni.
Queste figure geometriche danno stimolazioni ai nervi ottici producendo reazioni nel cervello. La combinazione di liee orizzontali con linee oblique e linee curve stimola l’emisfero sinistro del cervello, quello razionale; i significati esoterici intrisechi dello Yantrastimolano l’emisfero destro, quello intuitivo. Quindi la pratica di tale tecnica ha un’azione di stimolazione dei due emisferi. Siccome questa pratica è abbinata anche al Mantra, essa contribuisce a stimolare l’emisfero destro.
Il punto è l’ente geometrico più piccolo che esiste, non ha dimensione, è un’entità astratta. Fare Trataka su un punto scuro su campo bianco è lo sforzo di portare nel campo della visione l’astratto, il senza forma. E’ lo stimolo più forte che possiamo dare alla corteccia cerebrale.
Il punto è la rappresentazione simbolica dell’Assoluto, “è il punto centrale intorno a cui tutto evolve” (Upanishad).
Il cerchio è l’espansione del punto, è dinamico e rappresenta la forza ciclica e il mondo fenomenico. Negli elementi rappresenta l’acqua.
Il triangolo viene dopo il cerchio. La linea orizzontale della base di per sé non stimola l’occhio, ma unita alle altre linee oblique che formano i cateti si ha una stimolazione al nervo ottico che eccita l’emisfero sinistro del cervello. Se il triangolo è isoscele esprime il principio dinamico che evolve verso l’alto, se è equilatero esprime equilibrio.
Negli elementi simboleggia il fuoco, in astrologia rappresenta Marte. Se la punta è rivolta verso l’alto simboleggia il principio maschile, se è rivolta verso il basso simboleggia quello femminile.
Il quadrato è più funzionale rispetto al cerchio e al triangolo, esso rappresenta la stabilità, la solidità, la stagnazione. Negli elementi è il simbolo della materia. Le due linee verticali che formano i due lati, esprimono dinamicità, le due linee orizzontali invece esprimono staticità, per cui l’effetto è quello di evocare equilibrio.
Il quadrato stimola poco il nervo ottico, per questo motivo, nello Yantra, è messo a contenere gli altri simboli geometrici che, di conseguenza, vengono messi in risalto.
quadrato dinamico Equilibrio
Nella costruzione dello Yantra, il quadrato ha la funzione di limitare lo spazio.
Le quattro porte, o cancelli, che vengono disegnati sui lati del quadrato danno dinamicità e, insieme ai quattro angoli del quadrato, rappresentano le otto direzioni
In uno Yantra sono sempre presenti dei petali che vengono disegnati intorno a dei cerchi. Il loro significato è la purezza, infatti sono petali di fiori di loto le cui radici sono nel fango, ma il fiore galleggia sull’acqua. Il numero dei petali varia a seconda del significato che si vuol dare: otto petali rappresentano i cinque elementi più la mente, l’intelligenza e l’ego. Dodici petali rappresentano i segni zodiacali, i mesi dell’anno, i cicli del sole (Surya Mandala). Se sono sedici rappresentano la luna (Chandra Mandala). Rappresentano anche la Manifestazione.
Molto frequente in uno Yantra è la stella a sei punte, conosciuta anche come la “Stella di Salomone”. E’ l’unione di un triangolo con la punta verso l’alto con un triangolo con la punta verso il basso. Simboleggia l’unione del principio maschile col principio femminile. Da un punto di vista occultistico rappresenta l’unione tra l’anima individuale con l’Anima Universale, unione che avviene nel cuore.